Recensione: Nebbia in agosto

Trama
Nella Germania del Terzo Reich, mentre imperversa l'occupazione nazista e milioni di persone vengono perseguitate, Ernst Lossa si chiede: Perché io? Perché proprio io? Ernst ha solo quattro anni quando, nel 1933, viene separato dalla sua famiglia di nomadi e mandato in un orfanotrofio, e poi da lì trasferito in un riformatorio. Giudicato "irrecuperabile", all'età di dodici anni viene trasferito ancora, questa volta in un manicomio.

Ernst però non si arrende all'immagine di sé che vede riflessa negli sguardi degli altri. Non si sente né diverso, né sbagliato. Nonostante gli orrori nazisti non risparmino neanche i bambini, lui stringe amicizie e vede nascere il suo primo amore, lottando fino alla fine per la salvezza.


Tra il 1939 e il 1945 oltre 200.000 persone furono vittime del programma di eutanasia nazista. Questa è una storia vera, per ricordare Ernst e tutti coloro che come lui hanno amato la libertà.

Recensione

Ogni tanto torno a parlarvi di libri ambientati durante la seconda guerra mondiale. Questo è uno dei periodi storici che più amo, perchè abbiamo visto l'uomo che agisce nel male e anche che agisce nel bene. Mente c'erano uomini che sparavano, altri salvavano... 


Il cuore della mamma, la pioggia che tamburella, il suono della scodella: andrà tutto bene.
Tutte le volte però che ero alla ricerca di un libro, mi focalizzavo sulle tragedie che hanno colpito il popolo ebraico, trascurando invece quello che il resto del mondo ha patito. 
"Che cos'è un'anima?" ha chiesto Ernst una volta. Lui gli ha appoggiato la mano sul petto e ha detto: "La tua anima è qui dentro, e fa sì che tu sia coraggioso e allegro, forte e amorevole. E quando hai paura o sei triste, e intorno a te è tutto buio, devi solo appoggiare qui la mano, e potrai sentire la luce che è in te e non si spegne mai."

Nebbia in agosto è la storia di Ernst Lossa, un bambino che appartiene ai nomadi che viene abbandonato dalla famiglia e dalla vita stessa. 
Un romanzo che scava nel cuore e lascia il vuoto. 
Un romanzo che fa riflettere e piangere per tutte le persone che non si sono salvate. 

Robert Domes racconta e analizza tantissimi temi, senza mai perdere l'attenzione del lettore che quando vorrebbe staccarsi dal libro non ci riesce più. Ammetto di aver letto il libro in pillole perchè a volte ero così immersa nella situazione che sono stata male; però non mi pento di aver continuato perché Ernst Lossa mi ha insegnato tanto nonostante fosse una ragazzo più piccolo di me e abbia vissuto prima di me. Libri come questo sono la dimostrazione che alcune emozioni, alcuni sbagli, sono senza tempo. Si ripetono all'infinito; cambiano volto e nome, ma non vengono mai cancellati definitivamente. 
Siamo forse noi a dover decidere quale vita sia degna di essere vissuta e quale no?

Questo è un libro duro che riesce ad essere anche poetico e porta a un milione di riflessioni diverse; un romanzo che è stato vissuto da qualcuno che non ha potuto però raccontare la sua versione della storia e di cui resta una vecchia foto e una cartella clinica mai consultata. Nebbia in agosto è una storia che non deve ripetersi, una storia che deve essere letta diverse volte per coglierne ogni sfumatura. 
-CuorediInchiostro




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