Recensione: Resta con me fino all'ultima canzone di Leila Sales

Sembra così facile diventare un’altra. Sembra facile, ma non lo è.

Farsi degli amici non è mai stato semplice per Elise. Per sedici anni è stata ignorata, offesa, ferita.
Il bersaglio preferito di scherzi di ogni tipo. Ma adesso ha deciso di voltare pagina e prendere in mano la propria vita. Ecco perché per tutta l’estate ha osservato le ragazze più popolari della scuola: per diventare come loro e iniziare il secondo anno alla grande. 
Peccato però che le cose non vadano affatto come previsto. Nessuno sembra accorgersi dei suoi sforzi, ed Elise si ritrova sola. Questa volta è pronta ad arrendersi, certa che per lei la musica non cambierà mai. Ma una notte, durante una passeggiata solitaria per le vie della città, s’imbatte per caso nello Start, un locale underground che suona i brani più belli che abbia mai sentito. E proprio qui, nel posto più stravagante del mondo, in mezzo al più stravagante gruppo di persone che si possa immaginare, Elise trova finalmente quello che ha sempre cercato: la musica giusta, gli amici giusti e forse anche il ragazzo giusto.


<<...Non essere originale. >> Ecco cosa direi alla versione più giovane di me, se potessi individuare l'istante in cui persi la rotta. Ma quell'istante non esiste: io sono sempre andata fuori rotta. 

Elise ha una visione del mondo alquanto negativa, a causa di quello che per anni è stata costretta subire, ma seppur il romanzo sia narrato dal suo punto di vista, la lettura non è affatto pesante, anzi risulta piacevole e spesso irriverente. I suoi pensieri traboccano di ironia e intelligenza. È semplice riuscire ad affacciarsi al suo mondo e comprendere le scelte che si presta a compiere; persino quando si tratta della sua richiesta d'attenzione, e si ritrova a tentare il suicidio, dopo aver capito che nessuno noterà mai i suoi sforzi, nel riuscire ad apparire chi non è.


Non avevo bisogno di apparire la ragazza più carismatica, più bella, più amata del mondo. 
Avevo solo bisogno di non essere me stessa.

Dopo tale evento, per mezzo di alcune passeggiate notturne, in cui Elise cammina diversi chilometri senza una meta, arriva a conoscere Pippa e Vicky, che la sorprendono durante il suo vagabondare, facendole presente che non sta andando nella giusta direzione.
Così scopriamo lo Start, la discoteca più in del giovedì sera, che pare uscito da un sogno, tanto che inizialmente la mattina dopo Elise deve rifletterci un attimo per capire se il locale esista davvero.
La ricerca della popolarità viene messa da parte, in quanto il mondo della musica è decisamente più allettante e forse qui la protagonista riuscirà a trovare il suo posto, seppur non sia semplice.

Ascoltai la musica sull'IPod e pensai che ci sono cose belle nella vita, come l'aria fresca, il sole e la musica. In pratica tutto ciò che non riguarda gli esseri umani.


Dopo aver fatto la conoscenza del dj, Char, Elise decide di far sì che il suo nuovo progetto ruoti attorno a tale professione.
Lei che è cresciuta con la musica e che riesce in qualsiasi cosa s'impegni, parte decisamente avvantaggiata.
Le notti del giovedì si scontrano però inevitabilmente, con la vita di tutti i giorni, che Elise affronta solo grazie al pensiero del prossimo magico giovedì sera.
Se Elise è il personaggio più originale e frizzante, Char trovo che sia il più "piatto". La relazione che loro due vanno ad instaurare appare da subito senza futuro, un mezzo per non stare soli e per Elise il contatto con qualcuno che si ammira, ma che crede in lei.
Quest'ultimo è un bisogno impellente, che è in netto contrasto con quello che sta accadendo a scuola.



Char aveva un numero di telefono. Aveva una casa. Probabilmente aveva un lavoro vero o un'università e un cognome e due genitori e tutta quella roba. 
Non era spuntato dal nulla un giovedì sera per poi sparire alle due. Era una persona vera.
Non ero sicura di esserne contenta.

Seppur quindi il loro legame non sia importante dal punto di vista amoroso, lo è per la crescita della protagonista, che finalmente capisce di poter esser apprezzata per chi è veramente.
I genitori di Elise, in particolar modo la madre, mi hanno dato un pò sui nervi. Vedono la figlia quasi come un pacco postale che si ritrova a cambiare casa, in quanto separati, quasi tutti i giorni. Sono protettivi, ma allo stesso tempo non scorgono lo sconforto della ragazza, che non ha mai fatto parola di nulla, di quel che accade a scuola.
A casa della madre per certi aspetti pare esser quasi un ospite, mentre dal padre regnano le parole taciute e il silenzio, quando questo è a casa.
Elise però, seppur inizialmente non abbia le idee chiare su chi voglia diventare, farà un notevole percorso di crescita, scontrandosi contro regole delle società a lei sconosciute e riuscendo, infine, a rivalutare il suo concetto di amicizia, per quanto riguarda le ragazze della mensa ( Sally e Cheva), e se stessa.
In quel momento, [...], capì una cosa: a volte, le persone credono di conoscerti. Sanno alcune cose sul tuo conto e le mettono insieme, creando un ritratto che a loro appare sensato. E se tu non conosci te stessa molto bene, rischi persino di credere che abbiano ragione loro. 
Ma la verità è che quella non sei tu. Non lo sei affatto. 


Lost Inside My Universe
p.s: in fondo al libro vi è una bellissima playlist formata dalle canzoni indie dance, che la protagonista cita o ascolta :)

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