Recensione: Storia di una matita a casa

Trama
È da tempo, ormai, che Lapo ha lasciato il suo paesino di campagna per trasferirsi in una grande città e inseguire il suo sogno: diventare un illustratore. Le dolci colline, i campi di grano e il mare quieto di casa sua sono un ricordo sempre più lontano, fino a quando… Driiiin! Lapo riceve una telefonata: suo padre, conosciuto da tutti come Cespuglio di More per via della chioma sempre aggrovigliata, ha bisogno di lui. Per Lapo è giunto il momento di mettere i sogni da parte e tornare a casa. Ma ad aspettarlo c’è un’incredibile avventura, fatta di amicizie vecchie e nuove, di tramonti, di alberi speciali… e di matite colorate! Un tuffo nel passato e nella natura che svela a Lapo un profondo segreto: i sogni non vanno trascurati, ma coltivati, perché, proprio come piccoli semi, sono in grado di dare vita a grandi storie.

Recensione
"I sogni non si ricordano con facilità. Sono difficili da acchiappare. Scompaiono magicamente, come se il sole del mattino fosse una gigantesca gomma gialla che li cancella, lasciandone solo una traccia leggera."

Questo romanzo è stato una sorpresa. Quando è arrivato, così piccolo e simpatico per via della copertina, mi aspettavo di leggere una storia completamente diversa.

Storia di una matita a Casa è il terzo volume di una serie che ho recuperato in fretta e furia dopo la lettura di questo volume. Un libro per bambini certo, ma ricco di insegnamenti che vanno bene sempre e per chiunque. 
Lo stile di scrittura è semplice, divertente, ironico e mai noioso e si legge davvero velocemente. Mi è piaciuto da morire il fatto che queste parole non abbiano pretese l'autore racconta una storia che può essere vera e la fa diventare un po' anche nostra. 

"Che i sogni siano semi"
I personaggi sono molti e rappresentano una realtà di paese che sempre più spesso sta scomparendo. Il protagonista, Lapo, è messo davanti a delle scelte che possono cambiare la sua vita in un modo o nell'altro, come tutti gli esseri umani prima o poi... farà la scelta giusta? Per scoprirlo leggete la storia, no? 
Nonostante la brevità del romanzo, l'autore ha creato degli ambienti ben descritti; servendosi di versi che risultano quasi poetici e grazie ai ricordi del protagonista, riusciamo ad avere una visione a trecentosessanta gradi di quello che è il paese in cui si svolge il tutto e dei suoi abitanti. 
I volumi precedenti, pur essendomi piaciuti leggermente meno di questo, sono scritti nello stesso modo ironico e riflessivo e risultano ugualmente belli e sicuramente utili per la crescita di un lettore. 
Spero di poter leggere presto altre avventure di questa Matita di anima e sangue e di grafite e legno e vi consiglio, come mi ha insegnato l'autore, di cogliere i vostri sogni e farli diventare realtà. 
-CuorediInchiostro

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