Recensione: Gli occhi della libertà

Trama
In una notte d'estate del 1963, Pip viene prelevato dall'orfanotrofio in cui vive e mandato a stare presso la sua nuova famiglia affidataria. Un lungo viaggio fra i campi di cotone e la campagna riarsa del Sud degli Stati Uniti lo porta verso la sua nuova vita, in una fattoria dove vivono un vecchio agricoltore, sua moglie e una ragazzina muta e sfuggente. Pip però ha la pelle nera e nell'America degli anni '60 il colore della pelle può rendere la vita difficile. Oltre agli sguardi della gente, Pip deve affrontare il Ku Klux Klan, una società segreta che genera violenza e paura, rischiando di perdere tutto ciò che ha di più caro. Sarà solo con l'aiuto di Jack, un medico misterioso con il potere dell'ipnosi, che Pip troverà la forza di lottare per trovare a tutti i costi la strada per la libertà.

Recensione

"Salve, è Jack Morrow che parla... Sono dentro la vostra testa... Grazie per l'invito. Ho dato un'occhiata in giro e, a parte qualche angolino buio, sembra tutto abbastanza in ordine!"
Mi ci è voluto un po' di tempo prima di trovare il coraggio di scrivere questa recensione.
Ho avuto bisogno di qualche giorno qualche settimana, per trovare le parole adatte a raccontarvi e farvi innamorare di questo romanzo.
La lettura è stata lenta e dolorosa, non perché il libro fosse scritto male, ma per gli argomenti trattati; questo meraviglioso libro è stato difficile per me che soffro anche se muore una mosca. Pensare a tutte le persone uccise negli anni '60, ma anche prima e dopo, mi hanno richiesto più di una sessione di lettura.

"Non lo so perché la gente non riesce ad andare d'accordo, Pip. Io davvero non lo so. Persone che si fanno la guerra e si uccidono per il colore della pelle o per la religione o... per qualunque cosa! Per come la vedo io, la gente è il contrario del colore. [...] Vedi, Pip, quando mescoli i colori come faccio io adesso, bé, più colori metti e più tutto diventa smorto. Sei in un bel pasticcio di grigi e marroni che non sanno di niente, roba così. A me piacciono i colori vivaci! Mi fanno sentire bene. Ecco, la gente è tutto il contrario; più persone mescoli e più il mondo diventa vivace! Anzi, se le persone non si mescolano, si mettono in guai di ogni tipo."
Lo stile è ipnotico. L'autore sembra parlare direttamente con noi e ci accompagna non tra delle pagine, ma dentro delle vite che "possono essere state". Le parole aleggeranno nella vostra testa come vento tra le molecole della vostra anima; ogni frase, ogni virgola, ogni spazio avrà il colore del sole caldo e il suono della musica suonata da una radio nascosta nel tronco di un albero. Di solito noi esseri umani tendiamo a dimenticare le cose brutte del passato; le ignoriamo e facciamo finta che niente sia successo... e forse è proprio questo che porta gli Errori a ripetersi durante il corso del tempo. Non riusciamo a imparare dagli sbagli cerchiamo di cancellarli e qualche riga dopo li rifacciamo.

"Mi stupivo di quanto i giovani potessero essere forti. Vivere nel presente è la loro natura. L'istinto li porta a staccarsi dal passato e ad abbandonare i timori per il futuro. È l'età in cui i giorni non finiscono mai e il cielo è sempre blu. Chi ha bisogno dl peso opprimente della realtà?"
I personaggi sono tanti, di alcuni non conosciamo il nome. Sono folle di una protesta in un paese lontano che cambiano il corso della storia; sono voci che sussurrano all'aria di popoli sconfitti dall'oppressione; sono Mostri che uccidono i diversi in nome di qualcosa che non esiste. L'autore ce ne fa conoscere alcuni in maniera ben definita però, ognuno con il suo aspetto e il suo carattere che si mescolano sulla tavolozza di questo libro che potrebbe essere un quadro, una canzone, una poesia senza parole.
"Si smarrì in un amore profondo quanto l'oceano."

Pip: Pip è intelligente, gentile, geniale. Pip ha un passato che ricorda e pensa di non avere futuro.
Hannah: Non parla molto. Hannah è bellissima e canta come un angelo. Se ride, con lei ride il cielo stesso. Hannah cucina e a testa bassa cerca qualcosa che non ricorda cosa sia.
Jack: Jack è la Voce del Vento. Ama studiare, curioso di natura e amante dell'Uguaglianza. Jack ha il dono di farti ritrovare dopo esserti perso.
Lilybelle: Una donna costretta a letto che dipinge le cose che non può più fare. Dolce come una bambina, premurosa come una madre. Mescola paure e speranze su tele bianche celate agli occhi del mondo.
Erwin: Lui è invece l'uomo che mai vorrei incontrare sul mio cammino, ma come lui ne esistono troppi sulla faccia della terra.

Tutti loro si muovono in un mondo caldo, violento e che prospera sulle spalle di chi non ha voce per difendersi. Tra strade di campagne e università; tra alberghi e una riva dimenticata, si srotolano futuro e sogni di chi ha voglia di cambiare il mondo.
"Ho un sogno, che venga un giorno in cui i figli e i nipoti degli schiavi siedano insieme ai figli e ai nipoti dei padroni degli schiavi al tavolo dell'Uguaglianza. [...] I have a dream!"

Ho amato ogni momento passato in compagnia di questo romanzo. Parla di verità, di crescita, di amore verso qualcuno e verso il mondo intero. Sicuramente è uno dei libri più belli letti nel 2017 ( e ne ho letti tanti di libri belli in questi mesi).
Alla fine poi l'autore si racconta un po' e ci mette una scaletta degli avvenimenti avvenuti mentre i personaggi che abbiamo imparato ad amare vivevano.

Perfetto sotto ogni punto di vista.
Ci vuole coraggio per leggerlo... ci vuole speranza.

-CuorediInchiostro

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