Recensione "Orphan Black"


Orphan Black è una serie tv science fiction thriller di origini canadesi, nonché uno di quegli show per cui la folla grida "al capolavoro!" e tu non sai mai se crederci o no.

Sarah Menning è un'orfana la cui vita è un disastro. Nel tentativo di sfuggire al suo ex, nonché spacciatore, da lei derubato per poter scappare con il fratello adottivo Felix e la figlia Kira, la giovane si trova ad assistere al suicidio di Beth, una sconosciuta identica a lei. Con l'intenzione di svuotarle il conto in banca, Sarah decide di fingersi Beth; ma quello che inizia come un breve furto d'identità si trasforma ben presto in un affare molto più grande e losco, in cui Sarah scopre di essere invischiata, a sua insaputa, fin dalla sua nascita, e per cui è in pericolo non solo la sua stessa vita, ma anche quella dei suoi cari.

Orphan Black è uno di quegli show che avrei inserito volentieri nella rubrica Pilot; ma più andavo avanti, più mi rendevo conto che ogni singolo episodio merita una propria recensione-elogio, e che scriverne cinquanta, per quanto efficace, non sarebbe stato poi così pratico. Eppure una lode mi sento di farla comunque alle puntate: in una parola, perfette. In un crescendo costante di suspance e pathos, ogni minuto di video è un passo avanti nella storia, che anche se apre nuovi misteri porta comunque più vicini alla soluzione, senza mai trollare con false piste o passi indietro (qualcuno avvisi Marlene King!).

La regia è perfetta, per non parlare dell'utilizzo delle musiche, i giochi di luce/ombra e con i colori, e i tagli delle scene. Impeccabile anche la recitazione, che non delude per nessun attore, e i toni con cui le vicende sono mostrate, capaci di spaziare dal comico al tragico e riuscendo perfettamente in ogni sfumatura.
Altra lancia va spezzata a favore della trama, che strega letteralmente lo spettatore, coinvolge, intriga e appassiona fin dai primi minuti. L'atmosfera oscura e il costante alone di mistero, nonché le svolte inaspettate, lasciano a bocca aperta il pubblico, che semplicemente sente di dover vedere un altro episodio, e un altro ancora, fino a cadere in una vera e propria dipendenza.

Infine, ma non di merito, non posso non parlare di lei: la meravigliosa Tatiana Maslany, attrice protagonista di appena trentun'anni, capace di impersonare ben sette personaggi distinti (ognuno con la propria, perfetta e completa, caratterizzazione) anche all'interno dello stesso episodio. Guardarla recitare è uno spettacolo, e davvero, se non fosse ben curata anche negli altri suoi aspetti, la serie meriterebbe anche solo per questa attrice. Tatiana Maslany dimostra delle doti camaleontiche sbalorditive, che la rendono perfetta in ogni suo ruolo. Proprio le sue stupefacenti capacità recitative, oltre a renderla un'attrice meravigliosa, le hanno portato numerose nomination e premi.

Orpahn Black è una di quelle serie che possono non convincere se ci si ferma unicamente alla descrizione, soprattutto se non si è appassionati del genere. Invece sono sufficienti già i primi minuti del pilot per restare incollati allo schermo e suscitare quel forte entusiasmo che viene continuamente rinnovato in ogni episodio delle cinque stagioni. La inserisco, perciò, con estremo piacere nella top ten delle serie tv che ogni vero telefilm addicted deve recuperare e guardare, almeno una volta, restando con il fiato sospeso e innamorandosene alla follia.
Buona visione!





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