Recensione: The Look di Sophia Bennett

Eccoci qui con una nuova recensione!
Iniziamo con una domanda, per voi.
Cosa vi comunica questo libro?
Intendo la copertina, per essere precisi. 
Prendetevi un attimo e guardatela, poi passate alla trama...

Ted è altissima e strana, con sopracciglia assurde che sembrano un bruco piazzato in mezzo alla fronte. La bella di famiglia è sempre stata sua sorella Ava, affascinante come una star del cinema Anni Quaranta.
Per questo, quando lo scout di un’agenzia di modelle la nota, Ted non riesce a crederci. Nello stesso tempo, non riesce nemmeno a credere che Ava sia gravemente malata. All'improvviso, il suo mondo non ha più alcuna certezza da offrire e Ted si trova a dover scegliere tra fama e famiglia, sballottata fra le passerelle della London Fashion Week e le lezioni al liceo, fra casting in modernissimi loft e servizi fotografici a Manhattan. Ted scoprirà in fretta e a sue spese che niente è bianco o nero nel mondo della moda, ma esiste un’infinita varietà di sfumature e personalità. Alcune davvero molto affascinanti e che di nome fanno Nick.


Bene allora, a me ispira frivolezza, superficialità, insomma un libro di poco spessore, in quanto il mio cervello lo accomuna all'immagine delle Barbie...e il titolo scritto con il rossetto fucsia (non ho nulla contro questo colore, anzi,  per un motivo o per un altro ho un sacco di cose di tale sfumatura) non aiuta, ma sottolinea maggiormente tale messaggio.

Quindi di certo non ero "preparata a ricevere di chissà quali sviluppi", invece mi sono dovuta un poco ricredere.
Tutto il libro è narrato dal punto di vista di Ted, una normale ragazza di sedici anni, che non sa di essere bella e che ha una poca autostima di se stessa e si sente, quindi, inferiore a sua sorella Ava.
Ava è bella e intelligente. Attira l'attenzione di tutti, dai ragazzi più grandi a gli insegnati, ma a colpire un talent scout di passaggio è proprio Ted,
Ovviamente credono tutti , lei in primis, che si tratti di una truffa e uno dei motivi è proprio perché, anche a detta dei genitori, è stata "scovata" lei e non Ava. Fantastico, no?
Credo sia il dovere di ogni madre, cercare di dare ai propri figli/e quella capacità di sentirsi bene con se stessi, o quanto meno appoggiarli e cercare di mantenere stabile il loro livello di autostima, non di contribuire ad abbassarlo...
Fatto sta, che proprio in questo periodo Ava si ammala e finalmente la storia si fa interessante.
I genitori, tutti assorbiti dal linfoma di lei, badano poco e niente a Ted, che intanto subisce anche delle umiliazioni a scuola. Le due sorelle, che da sempre hanno un buon legame, passano ancora più tempo assieme.
Dopo che Ted scopre che non si tratta di una truffa, ma di una vera opportunità, Ava s'inserisce con lei in questa nuova avventura per non pensare alla malattia.
I momenti tra le sorelle sono toccanti, "reali", divertenti. Quando, invece, ci affacciamo sul mondo della moda è un mezzo delirio. Per certi aspetti è troppo stereotipato.
copertina originale
A sedici anni non si è davvero maturi, a meno che non si abbia alle spalle qualche particolare situazione, ma ciò non toglie che qualsiasi lavoro tu ti appresti a compiere vada fatto non per gioco, ma con professionalità... soprattutto quando hai un disperato bisogno di soldi.
A questo Ted ci arriva solo nelle ultime dieci pagine, quando ha ormai perduto l'occasione di una vita.
Insomma le modelle, nel mondo della moda sono pressoché considerate "grucce umane", c'è poco da girarci intorno. Inizialmente, dato che la protagonista si appresta a lavorare con piccole case, la faccenda è un pò più "soft", ma via via si va peggiorando... Sono citati anche molti problemi, che spesso riecheggiano in questo ambiente: bulimia, anoressia etc.
Mi sembra di star trasmettendo il messaggio in maniera superficiale...il problema è che, per quanto riguarda l'aspetto dell'alta moda che prede la maggior parte del libro, a me è arrivato così.
Forse perchè l'autrice lo intende lei in tale modo (?). A questo punto mi sarebbe piaciuto leggere molto di più solo sulla nuova relazione che nasce tra le sorelle. Le loro chiacchierate notturne, i momenti di shopping e quelli di solitudine.
Mi è piaciuta l'idea di inserire la professione di modella come diversivo, ma Ted non la vede, ne mai la vedrà come una vera carriera temporanea. Per lei é solo un passatempo, per far ricredere chi a scuola la prende in giro o la squadra dall'alto in basso.
E poi c'è Nick...un ragazzo si e no nominato tre volte, in tutto il libro, con un'alta prevalenza, infine alla conclusione. Insomma il maxi spoiler della trama consiste nel darci la speranza di una relazione che nascerà nel ultimo capitolo .-. 
La scrittura è lineare e leggera, almeno su qualcosa ci avevo preso, e la protagonista seppur immatura sotto molti aspetti, migliora via via, anche se alcune sue scelte non le condivido...soprattutto l'ultima, almeno, credo che lei avrebbe dovuto reagire in modo diverso.
Grazie a quei momenti tra Ava e Ted, mi sento di dare un giudizio positivo, ma sono anche contenta  di aver aspettato che questo libro giungesse in biblioteca e di non averlo quindi comprato.



Lost Inside My Universe




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